È come se da un momento all’altro
già sulla strada
mi dovessi svegliare dicendo:
«Perdio! mi sono dimenticato la vita a casa».
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Libri » Affinità divergenti Libro in evidenza

Autore: Roberto Maggiani
Romanzo (Romanzi)
Lingua: italiano
Formato: copertina flessibile
Dimensioni: 130x200 mm
pp. 128
Anno di edizione: 2018
Italic pequod

ISBN: 9788869741098

15,00 €

In copertina: fotografia dell’autore

In copertina: fotografia dell’autore

Roma, giorni nostri. Il trentenne Tommaso stringe amicizia con la dirimpettaia e coetanea Elisa. Nei loro ripetuti incontri, i due giovani affinano la reciproca conoscenza. Tommaso si confida, le racconta, in particolare, del forte legame con Nathan, ragazzo conosciuto sui banchi di scuola, affetto da diplegia, restio ad affacciarsi a una vita che lo spaventa. La loro amicizia attraversa l’adolescenza e tutta l’età adulta. Tommaso si allontana da Roma per circa un anno, durante il quale conoscerà Aadil, presunto terrorista. Tornato nella sua città, si renderà conto che tra lui e Aadil si è instaurata una relazione profonda di cui farà partecipe Elisa, rivelandole anche il lato segreto della sua vita. Con Affinità divergenti Roberto Maggiani affronta tematiche sociali e politiche “scomode” di stretta attualità.

Quarta di copertina:

Poi mi guardò e rispose: “Sì.” “Mi dispiace.” “Era proprio bella.” “È vero” risposi. “Sai cos’avrei fatto se avessi avuto entrambe le gambe buone?”

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Leggi la recensione di Giuliano Brenna su LaRecherche.it


Una nota di lettura di Alfonso Lentini

Si può raccontare la diversità facendola scivolare con naturalezza sul terreno del normale semplicemente adottando un adeguato registro narrativo: questo a mio parere dimostra il tuo nuovo libro che ho appena finito di leggere.
A libro chiuso, mi girano ancora intorno le immagini e le voci dei personaggi che hai saputo raccontare con tanta freschezza e spontaneità mettendo in campo una storia da cui filtra un senso di equilibrio, una perfetta capacità di controllo armonico della forma e dei contenuti. Un poliedro trasparente dove tutto, anche le parti che agli occhi di qualche bigotto potrebbero apparire "scabrose", acquista purezza e semplicità. Questo purtroppo fa a pugni con il persistere nel modo reale di tanti pregiudizi. Ma forse le tue intenzioni erano proprio di presentare una sorta di exemplum, un paradigma del possibile (che si fa più evidentemente utopistico nelle "profetiche" pagine conclusive) per mostrare che in fondo basta poco; che le cose, se affrontate con serenità e apertura, possono assumere altre valenze rispetto a quelle convenzionali. Mi hanno colpito in particolare le descrizioni dettagliate e a volte crude che riguardano la sfera sessuale, dove la purezza, la naturalezza con cui ogni gesto è mostrato cancella qualsiasi rischio di volgarità. Basta un po’ di semplicità, di pulizia interiore, di civiltà, per chiamare le cose col proprio nome senza che nessuno debba scandalizzarsi. In “Affinità divergenti” tutto, compresa la scansione cristallina e geometrica del racconto, è avvolto in un’atmosfera di innocenza quasi primordiale e la storia scorre in pianura senza inciampi, in un clima di (provocatorio?) ottimismo che non può far altro che bene alla salute (soprattutto mentale) di chi legge!

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